Da anni porta fiori ai bambini mai conosciuti |
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Fonte: "Giornaleonline.lasicilia.it", Ed. di Caltanissetta del 8 Novembre 2013, pag.33
Porta i fiori ai bimbi mai conosciuti
La storia del pensionato che periodicamente rende omaggio alle salme dei neonati tumulate al cimitero
 Butera. Una vicenda all'insegna della bontà e della solidarietà. E' quella di Stefano Firenze, un anziano buterese che da un po' di tempo a questa parte si occupa del decoro e della pulizia, nel cimitero comunale, di quell'area nella quale si trovano le fosse nelle quali sono stati seppelliti i bambini morti in tenera età. Un'opera di pietà umana, ma anche di affetto verso chi è seppellito in quelle fosse ed è senza un nome. Stefano Firenze, ex macellaio in pensione, quei bambini non li ha mai conosciuti, eppure, ogni settimana porta loro i fiori, sistema quella nuda terra che li accoglie e si sofferma con una preghiera.
Una vicenda tanto incredibile quanto lodevole che, sino a qualche giorno, nessuno conosceva e della quale s'è accorto padre Aldo Contraffatto. Il parroco di Maria Ausiliatrice, nei giorni scorsi, in occasione della recente festività dei defunti aveva notato, lui come tanti altri buteresi, che nel settore riservato alla sepoltura dei bambini, c'era della terra smossa con tanto di fiori freschi. Chi aveva provveduto a tanto?
Era l'interrogativo che circolava con una certa insistenza tra i buteresi, tanto che c'era stato chi aveva ipotizzato che a Butera potessero aver portato salme di bambini vittime del naufragio per essere sepolte all'interno del suo cimitero comunale. Invece niente di tutto questo: Invece la verità è andata oltre ogni immaginazione facendo emergere una storia di bontà che ha veramente commosso».
Stefano Firenze ha fatto qualcosa di encomiabile: un'opera meritoria di volontariato al servizio di chi non c'è più ed ha diritto ad un fiore e ad una preghiera. E' stato l'ex macellaio a dedicarsi spontaneamente a curare e pulire l'area del cimitero nella quale sono seppelliti i bambini. Quell'area il pensionato buterese l'ha adottata spontaneamente facendone uno spazio di solidarietà, preghiera e pietà umana. Un gesto di grande bontà che ha emozionato l'intera comunità buterese.
«Personalmente - ha concluso Padre Aldo - l'ho ringraziato per questo gesto verso i bambini forse un pò dimenticati; una dimostrazione che a Butera è sempre viva e accesa la fiaccola della bontà e della solidarietà». E chissà che, Stefano Firenze non possa essere premiato in occasione del tradizionale Premio Bontà Don Bosco che ogni anno viene assegnato dalla stessa parrocchia. C. L.
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