Fonte: "Giornaleonline.lasicilia.it", Ed. di Caltanissetta del 30 Ottobre 2013, pag.25
Netturbini, continua la protesta
Il sindaco: «Ma la vertenza è tra Ato e Sap». Primi disagi
 Butera. Prosegue la protesta delle donne, mogli e fidanzate, dei dipendenti buteresi della Sap che da cinque mesi non percepiscono lo stipendio. Una situazione di forte disagio economico di questi nuclei familiari costretti a stringere oltremisura la cinghia. Ieri, ancora una volta, le donne sono tornate a gridare con forza tutto il loro disagio: «Abbiamo bambini piccoli ai quali non possiamo più comprare nemmeno il latte; tra non molto ci staccano la luce, c'è gente che ha anche fatto prestiti; non sappiamo più che fare, siamo disperate; occorre sensibilizzare le istituzioni, non è possibile andare avanti così».
Parole dettate dalla rabbia ma anche, e soprattutto, dalla disperazione di ritrovarsi senza il becco di un quattrino a fronte di piccole e grandi emergenze quotidiane da affrontare.
Un sentimento acuito anche dal fatto che finora la situazione non s'è sbloccata: «Solo padre Aldo ci sta dando un minimo di conforto in questo difficile momento, ma per il resto nessuno finora ha ritenuto di doverci dare una spiegazione plausibile». Della vicenda si sta occupando il sindacato e presto dovrebbe approdare in Prefettura. Nel frattempo sta continuando la raccolta di firme.
Intanto, ieri mattina il sindaco Casisi, interpellato sulla delicata questione legata a questa protesta ha sottolineato: «Il Comune in questa vicenda non c'entra un bel niente; ci sono questioni interne che non sarebbero state del tutto risolte tra l'Ato, che ritiene di aver provveduto alla liquidazione delle somme per il servizio, e la società che, invece, ritiene che queste somme siano insufficienti; si tratta - ha spiegato il sindaco - di questioni tecniche e contabili che, tuttavia, non possono e non debbono avere ricadute negative su questi lavoratori, ai quali va la mia vicinanza e solidarietà, né tantomeno sul servizio, dal momento che, da due giorni, non vengono raccolti i rifiuti nel centro abitato che, invece, è doveroso da parte dell'impresa».
Il sindaco nel ricordare che «la protesta non è autorizzata», ha poi rilevato: «In ogni caso, visto che i lavoratori, per come si sente dire, avrebbero attivato procedure per il recupero delle somme dovute, non si comprende il perché di questa protesta». Il primo cittadino, nell'auspicare che la situazione possa in qualche modo sbloccarsi e che si possa quanto prima tornare alla normalità, ha ribadito che, qualora ciò non dovesse avvenire, non sarebbe da escludere la possibilità che possa decidere di chiamare una ditta esterna per consentire l'espletamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti supportandola con le risorse umane a disposizione del Comune per evitare una potenziale emergenza rifiuti nel centro abitato buterese. Oggi, intanto, il "Caso Butera" sarà discusso nell'ambito dell'Assemblea della Srr.
Commenti () |
|
|
|
|