
Butera. Nozze "al buio" con fuggi fuggi di invitati, per una coppia giunta in Sicilia dal nord Italia, con parenti ed amici al seguito, per festeggiare il giorno del "si" in una cornice magica come quella del
Castello di Falconara. Una festa organizzata nei minimi dettagli dalla coppia di novelli sposi, dopo 24 anni di convivenza, una cerimonia in grande stile con la presenza di un tenore in chiesa, di un cantante giunto da Napoli per allietare gli ospiti durante il banchetto, di giocolieri con indosso abiti medievali, per finire ai fuochi d'artificio.
Di tutto ciò è rimasta solo l'amarezza di vedersi mandare a monte i festeggiamenti per colpa di un generatore di corrente andato in tilt. Così la favola si è trasformata in dispiacere. A raccontarci le "disavventure" è lo sposino, Giuseppe Cremona, un costruttore originario di Butera trapiantato ad Alessandria da 25 anni. Ad avvalorare il suo racconto è Massimo Orsini, un amico di Cremona venuto in Sicilia proprio in occasione delle nozze. «L'incubo è cominciato prima della celebrazione delle nozze, quando all'interno della chiesetta del castello è saltato il generatore di corrente - racconta Cremona -. Sono rimasto 20 minuti fuori in attesa della marcia nuziale, ma mancava la luce e, dunque, la pianola era fuori uso. La cerimonia si è svolta in silenzio: senza musica. Il peggio è arrivato durante la cena, quando ancora ci stavano servendo i primi piatti. Il generatore di corrente che permette l'illuminazione al castello è andato nuovamente in tilt e, con esso, sono stati messi al bando i climatizzatori. Il buio pesto calato in sala ha scatenato il panico. Qualcuno ha trascinato a terra qualche tavolo, una ragazza è scivolata dalle scale per non parlare di mio suocero - aggiunge Cremona - che a 92 anni e con problemi cardiaci, ha avvertito un malore ed è svenuto. I parenti di mia moglie lo hanno soccorso ed accompagnato a casa e non sono tornati. Cinque minuti più tardi il personale del castello ha provveduto ad accendere delle candele, ma nel contempo tra i miei invitati, tutti giunti dal nord e dall'estero, c'era stato il fuggi fuggi. A ripristinare il generatore sono stati un mio amico ed i miei cugini giunti dal Belgio. La ciliegina sulla torta - conclude Cremona - è giunta a fine banchetto, quando la proprietaria del castello ci ha vietato i fuochi d'artificio visto che ormai era notte fonda».
Nozze indelebili, dunque, che avranno strascichi giudiziari. Cremona infatti ha pagato il locale a prezzo pieno e non avrebbe ricevuto neppure le scuse da parte della proprietaria. Ed ora è deciso a rivolgersi ad un legale per chiedere un risarcimento.
D. V.