
BUTERA. Per oltre 40 anni è stato “vessillo” dello scempio ambientale e paesaggistico, ma da ieri sono in azione le ruspe che cancelleranno "l’
ecomostro” e restituiranno alla fruizione un’area demaniale scippata alla collettività dalla speculazione. Stiamo parlando del “
Lido Sorriso”, sito nella zona balneare di Falconara, in territorio di Butera, una struttura abusiva, realizzata su un’area demaniale vasta 3 mila e 500 metri, ormai in decadenza e pericolosa per l’incolumità pubblica.
Proprio la pericolosità della struttura aveva indotto il sindaco di Butera a firmare
l’ordinanza di demolizione dello stabilimento balneare. I proprietari si erano opposti ed avevano presentato ricorso al Tar che, però, bocciò l’istanza. La vicenda del “Lido Sorriso” finì sul tavolo del capo dell’ufficio di polizia giudiziaria della Procura di Gela, dott. Giuseppe Montana che, scrutando tra le carte dello stabilimento balneare costruito in riva al mare ed in parte su uno scoglio, scoprì che nessuna concessione edilizia era stata rilasciata ai proprietari per la sua realizzazione.
Avviati nell’ultimo scorcio degli anni Cinquanta, i lavori del lido, in barba a qualsiasi normativa, vennero ultimati un decennio più tardi. Solo negli anni Ottanta i proprietari avevano avanzato
richiesta di sanatoria che, se da un lato trovò parere favorevole da parte della Sovrintendenza ai Beni culturali di Caltanissetta, dall’altro trovò il diniego del Genio Civile. Le indagini, coordinate dal Pm Serafina Cannatà, sono sfociate ora nella demolizione dell’ecomostro.
Ieri mattina, la squadra di Pg dei Vigili urbani e gli uomini della Capitaneria di Porto, sono piombati al lido per dare il via alla demolizione. Demolizione che - ha sottolineato ieri durante la conferenza stampa il procuratore Salvatore De Luca - avrebbe dovuto inziare lo scorso mese di maggio. Ma un lucchetto apposto dai proprietari nel cancello d’ingresso ha ritardato l’intervento. E’ stato necessario, infatti, l’ok della magistratura per recidere il lucchetto. I lavori per la demolizione si protrarranno per un trimestre.
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Questa fase della demolizione - ha detto il procuratore De Luca -
non è penale, ma amministrativa. Allo stato assistiamo ad una paralisi in tema di demolizioni, ma in questo caso l’intervento è stato possibile perchè si è attivata la Sovrintendenza di Caltanissetta con un finanziamento regionale e grazie all’intervento della Magistratura. Da parte della nostra Procura c’è il massimo impegno ad andare avanti nelle demolizioni. Ma dobbiamo fare i conti con una normativa farraginosa ed inadeguata. Il numero di manufatti abusivi da demolire anche a Gela è elevato, ma attendiamo notizie dal Comune sulle domande di sanatoria presentate. Speriamo che la demolizione del “Lido Sorriso” non sia un caso isolato, ma che sia
il primo caso di demolizione di ecomostro».
D. V.