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Der Zug in die Fremde” (
Il Treno nell'Ignoto) è uno spaccato di memoria personale, ma non solo. Le esperienze e le emozioni di tutta una generazione di immigrati vi sono raccolte.
Giuseppe Bruno, nato nel 1945, è noto per il suo impegno in favore dell’amicizia tra le diverse comunità residenti in Germania. In particolare si batte per un “Monumento agli Immigrati” a Francoforte, e anche per la salvaguardia delle loro baracche, ormai divenute patrimonio culturale. Inoltre, la sua vita è oggetto di un’esposizione permanente presso l’“Historische Museum” di Francoforte.
INel libro, Bruno racconta di sé con parole semplici ma piene di poesia. Sono storie che fanno ridere e piangere allo stesso tempo, e che catturano il lettore fino all’ultima pagina. La narrazione inizia con l’infanzia in Sicilia, per poi trasferirsi nella Francoforte degli anni ’60, la città dove Bruno era arrivato come straniero e che oggi è diventata la sua patria.
Giuseppe cresce a Butera, poche case su una collina del Nisseno. Lassú, il mondo intorno sembra piccolo. A casa impara che gli abitanti di Butera sono i più intelligenti e i più ricchi. Ma in realtà, la famiglia Bruno vive nella più amara miseria. Giuseppe ha sei anni, quando il padre lo manda a lavorare nei campi. Una vita di fatiche fin da bambino, ma i genitori non sono per niente fieri di lui: Giuseppe non smette di crescere e diventa alto, molto alto. Tutto il paese ride di lui, perché a Butera essere alti era un segno di stupidità. “Ero il più alto e il più scemo del paese”, scrive.
In quegli anni, la povertà dei contadini di Butera diviene intollerabile. Presto, tutto il paese sembra voler emigrare in Germania. Gli uomini fanno le valigie, le donne e i bambini restano – così succede anche a casa dei Bruno. Giuseppe, ormai quindicenne, si ritrova solo a badare ai campi. Vuole partire anche lui per il paese dove si lavora solo otto ore al giorno! Finché una mattina arriva la lettera del padre che gli chiede di raggiungerlo.
Quel suo primo viaggio è un’esperienza chiave. Tra Sicilia e Germania gli si aprono gli occhi. È commosso dalla bellezza della sua terra di cui finora conosceva soltanto i lati duri. Sul treno situazioni avventurose e grottesche si susseguono fino all’arrivo a Francoforte, un mondo agli antipodi. Davanti a Giuseppe ora passano i tram, le donne sono alte e sicure di sè. Inizia un capitolo nuovo nella sua vita: quello da operaio in fabbrica – e di donnaiolo! Francoforte è una città piena di contraddizioni, viva e in pieno boom economico, ma in cui le ferite della guerra sono ancora visibili. Nei sobborghi le macerie degli edifici bombardati, nelle discoteche le vedove.
La seconda parte del libro immerge il lettore nell’avventura che significava l’immigrazione per tanti italiani. Bruno racconta di quella vita in bilico tra i costumi siciliani e la nuova libertà trovata in Germania, ma sa evitare l’errore di idealizzare il passato. Questo, con un umorismo incrollabile, è certo uno degli ingredienti che connotano il fascino di quest’opera.
21x13,5 cm, brossura, copertina a colori, 218 pp, 20 ill. bn, ISBN 3-9808639-8-0, € 12.90