
BUTERA. Le schede dei 3.556 cittadini che lo scorso 13 e 14 maggio espressero il loro voto per eleggere il sindaco di Butera saranno tutte
controllate per stabilire se Luigi Casisi ricopre legittimamente la carica di sindaco.
Ieri, infatti, la terza sezione del
Tar di Palermo ha disposto il controllo delle schede nelle sei sezioni elettorali di Butera accogliendo pertanto il
ricorso presentato, tramite l’avv. Stefano Polizzotto, dal dott. Rocco Buttiglieri, candidato con la lista civica “Amiamo Butera” contro il sindaco in carica Luigi Casisi candidato, invece, nella lista “Libertà è partecipazione” e difeso dall’avv. Girolamo Rubino.
Fu uno scrutinio al fotofinish: Buttiglieri contese la vittoria all’avversario sino all’ultima scheda. Al termine dello sfoglio Luigi Casisi fu proclamato sindaco con 1.233 preferenze (pari al 34,67%) mentre al dott. Buttiglieri ne furono assegnati 1.191 (33,49%), cioè
42 voti in meno dell’avversario. Ma ci furono anche 83 schede nulle, di cui 5 bianche.
Il dott. Buttiglieri (che fu candidato a sindaco anche alle Amministrative di Butera del 2002) ha presentato il ricorso al Tar sulla scorta delle notizie raccolte circa l’andamento dello scrutinio e che riferivano di voti ingiustamente attribuiti all’avversario contenenti il nome scritto per intero (il caso Crocetta-Scaglione di Gela docet) o con l’uso di rafforzativi non consentiti dalla legge.
"Ho presentato il ricorso - ha detto il dott. Buttiglieri - perchè venga fugato ogni
dubbio. Sullo scrutinio oggi non c’è chiarezza. Il controllo dei voti consentirà di stabilire con certezza chi per legge ha il diritto di fare il sindaco di questa città. Nulla contro il mio avversario. Se dal controllo dovesse emergere che spetta a lui governare, gli augurerò che lo faccia nel migliore dei modi e nell’interesse della città".
I buteresi dovranno convivere con il dubbio su chi sia il vero sindaco per altri quattro mesi. Il Tar ha fissato, infatti, per il prossimo
6 marzo la seconda ed ultima udienza relativa al ricorso di Buttiglieri contro Casisi. Per quella data il controllo delle schede sarà concluso e la sentenza del Tar stabilirà chi ha il diritto di indossare la fascia tricolore. In caso di «ribaltone» c’è sempre il Consiglio di giustizia amministrativa cui ricorrere.
M. C. G.