Il ministro azzera commissione della Via-Vas |
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Fonte: "Giornaleonline.lasicilia.it", Ed. di Caltanissetta del 26 Aprile 2015, pag.31
Il ministro azzera la commissione
Parco eolico a mare, revocati gli incarichi ai componenti della "Via-Vas"
 Butera. Nuova commissione ministeriale, nuova lettura di tutta la documentazione per la realizzazione del parco eolico off-shore che la società Mediterranea Wind dovrebbe realizzare nel golfo gelese, in particolare nella zona antistante il castello di Falconara. Il ministro all'Ambiente Gian Luca Galletti ha revocato gli incarichi ai componenti della commissione Via-Vas ministeriale che ha avuto tra le mani il progetto e le autorizzazioni per il mega impianto di pale eoliche a mare di cui nei mesi scorsi è stata chiesta anche una variante al progetto.
Il ministro Galletti, nel revocare i componenti della commissione per alcuni dei quali è stata evidenziata l'incompatibilità, ha anche ricomposto la commissione e rideterminato il numero dei componenti.
Quindi tutto bloccato e documentazione per gli impianti off-shore da rivedere, compresa quella del rilascio delle autorizzazioni per realizzare 38 aerogeneratori con pale lunghe 130 metri ed una elevazione di 150 metri dal livello del mare.
Una variante autorizzata, ma l'iter non è stato completato. Così prima ancora che le autorizzazioni fossero rilasciate, il comitato No Peos ha chiesto un'audizione al Ministero dell'Ambiente. Una trasferta romana per Salvatore Licata ed il commissario comunale licatese Maria Grazia Brandara durante la quale è stata prodotta tutta la documentazione relativa all'iter autorizzativo. Nell'andare a denunciare eventuali anomalie i componenti del comitato interprovinciale - al quale si sono uniti anche i gruppi No Peos di Butera, Gela e dei paesi limitrofi che si affacciano a mare - hanno evidenziato come la commissione avrebbe omesse di accertare la completezza della documentazione presentata ed il mancato rilascio autorizzativo da parte della Soprintendenza del Mare di Palermo sulla protezione dei beni archeologici subacquei alla luce dei ritrovamenti effettuati a Gela e Licata.
I «No Peos» ora sperano che l'iter non vada avanti per poi far rivedere il progetto se entro il mese di settembre non verrà effettuata almeno il 20% dell'opera. L. M.
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